AEREOPORTO

Niente più aeroporto

Caro Giulio,
quoto totalmente quello che hai scritto, con sorriso complice.

E quoto anche le perplessità di altri concittadini che qui hanno scritto, domandandosi se il nostro capace Sindaco avesse il polso per imporre un politica di governo cittadino degna di questo nome.

Temo che così non sarà.

Non è infatti bastato, al buon Fanfani, tenersi l’Urbanistica, come non bastò a Lucherini cercare di controllarla attraverso il bravo Chianini, suo uomo di fiducia.

L’Urbanistica è come una ricchissima diligenza priva di difese. Bramata e facilissima da assaltare.

Ai tempi di Lucherini, prima furono i Bianconiani: il loro assalto costò il rimpasto di giunta.

Poi vennero i moschettieri. Sappiamo tutti quello che è accaduto.

Oggi Nicotra, Verdi e Co. parlano, scrivono, e soprattutto, tra le righe, avvertono: la Diligenza è ancora indifesa, e Noi siamo lì, pronti a saltar su.

Resta solo da domandarsi che fine farà l’Aeroporto.

Tu, Giulio, affermi, con l’ironia che Ti contraddistingue, che “Dal punto di vista delle dimensioni richieste da un aeroporto, mi pare che a questo punto si possa pensare solo alla zona compresa fra Quarata, Patrignone e la Setteponti.”

Già, l’Ironia: perché quello è uno dei pochi posti in cui si incrociano desideri insoddisfatti, brame progettuali, piaggerie individuali degne di un film di Alberto Sordi.

Ogni Assessorato che si rispetti, sia del Comune che della Provincia, ha già pronte sul tavolo montagne di scartoffie sul da farsi per quella zona.

Si profilano epiche guerre intestine.

E noi, caro Giulio, se fossimo spettatori esterni, ci divertiremmo un mondo a fare il tifo prima per uno, poi per l’altro, per vedere chi la spunta.

Ma non siamo spettatori esterni.

E questa è la nostra Città.

Un Saluto

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